ll linguaggio delle fake news

Articolo di Materahub

Le fake news sono uno dei fenomeni più prominenti e pericolosi sui social media. Dal momento che si stanno diffondendo anche nei media tradizionali, avere un modo affidabile per identificare le fake news è più importante che mai.

Internet è una fonte aperta dove si può trovare tutto ciò di cui si ha bisogno, a volte può essere fuorviante.

Articoli, siti web, video, post sui social media possono cercare di influenzare le persone, potrebbero rappresentare una forma di cyberguerra tra stati, potrebbero essere finalizzati ad aumentare il profilo e l’influenza di qualcuno, o a screditare gli avversari.

Il primo passo è identificare chi ne beneficia, chi viene criticato, ecc. Per questo motivo, la linguistica gioca un ruolo chiave quando si tratta di identificare i modelli nel linguaggio utilizzato per segnalarlo come potenzialmente dubbio. Le caratteristiche linguistiche di uno scritto possono dirci molto sugli autori e le loro motivazioni. I fornitori di disinformazione possono essere scoperti dalle particolari parole che usano, secondo una nuova ricerca [1].

È importante identificare le notizie false, e negli ultimi anni i ricercatori hanno cercato di capire quali sono le caratteristiche linguistiche delle notizie false. Oggi i computer sono in grado di identificare i modelli nel linguaggio usato, e alcuni studi hanno recentemente scoperto che gli articoli di notizie false usano più parole legate al sesso, alla morte e all’ansia. Il linguaggio emotivo è quello utilizzato per attirare il pubblico. Inoltre, un gruppo di ricercatori ha analizzato la relazione di varie categorie grammaticali con le fake news, per esempio superlativi come “più” e “peggio” o obiettivi come “brillante” e “terribile”.

Hanno anche notato che la propaganda tende a usare generalità astratte come “verità” e “libertà”, e intrigantemente hanno mostrato che l’uso del pronome di seconda persona “tu” era strettamente legato alle notizie false.

Il linguaggio della falsificazione, con le sue potenti affermazioni soggettive e l’attenzione all’ansia, e lo stile, che spesso comporta “un discorso contraddittorio, emotivo, patriottico e abrasivo”. In particolare, gli articoli di notizie inventate mostrano livelli significativamente più alti di rabbia e disgusto e livelli sostanzialmente più bassi di “gioia” nel corpo dell’articolo rispetto alle notizie reali. Anche se la ricerca sull’impatto di emozioni specifiche, come il disgusto, è rara, un certo numero di studi ha considerato le emozioni negative e il loro impatto sull’elaborazione dei messaggi (Dens et al., 2008). [2]

[1] https://blog.bitext.com/language-to-detect-fake-news

[2] https://www.diva-portal.org/smash/get/diva2:1395546/FULLTEXT01.pdf

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